Illustrato in occasione della tavola rotonda organizzata dagli Intergruppi Parlamentari “Qualità di Vita nelle Città” e “Obesità e Diabete”, network C14+, Health City Institute, ICOM, programma Cities Changing Diabetes, all’Assemblea nazionale ANCI di Parma, il “Documento di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica”.
PARMA – Nelle città si osservano problemi di salute di grande rilievo, dalla diffusione di malattie infettive, di cui la pandemia causata dal SARS-CoV2 è un esempio noto a tutti, alla crescente prevalenza di malattie croniche non trasmissibili, principale problema per la sostenibilità dei servizi sanitari nei Paesi sviluppati. È ormai chiaro che per rendere le città promotrici di salute e di corretti stili di vita, e non aggravanti di malattie, sia necessaria un’adeguata pianificazione urbana, tanto che con il recente Accordo Stato-Regioni è stato approvato il “Documento di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica”. Il documento rappresenta il frutto dell’impegno del “Tavolo di lavoro su Città e Salute (Urban Health)”, che ha operato tra maggio 2018 e marzo 2021 presso la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ed è stato illustrato in occasione del seminario collaterale “Dallo Urban Health allo Urban Diabetes” alla 38ma Assemblea nazionale ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, in svolgimento a Parma.
«La prevenzione delle malattie trasmissibili e non trasmissibili attraverso la promozione di stili di vita sani è un punto strategico del Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025, che mira a garantire sia la salute individuale e collettiva sia la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, riconoscendo l’importanza dei determinanti ambientali» spiega Roberto Pella, Co-Presidente dell’Intergruppo Parlamentare sulla qualità della vita nelle città, Vicepresidente vicario ANCI e membro del Tavolo di lavoro ministeriale su Città e Salute, tra i promotori dell’incontro. «Le amministrazioni centrali, regionali e locali sono, dunque, chiamate ad assicurare una governance multilivello dove istituzioni, imprese, organizzazioni della società civile e cittadini possano contribuire alla progettazione di un assetto urbano equo, seguendo un approccio multi-disciplinare e collaborativo» aggiunge.
L’evento è organizzato da Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città, Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, network C14+, Health City Institute, ICOM-Istituto per la competitività, il programma Cities Changing Diabetes, con la collaborazione di ANCI Comunicare, e patrocinato dal Comitato nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, SID-Società Italiana di Diabetologia, AMD- Associazione Medici Diabetologi, OSDI- Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani e dalle associazioni di pazienti con diabete FAND e Diabete Italia.
«Con Urban Health si fa riferimento a un orientamento strategico che integra le azioni di tutela e promozione della salute nella progettazione urbana, sottolineando la forte dipendenza tra il benessere fisico, psichico e sociale e l’ambiente urbano in cui si vive. Con questo documento di indirizzo si è cercato di individuare dei criteri che possano aiutare gli operatori e i decisori nella valutazione della pianificazione urbanistica in quest’ottica», spiega Stefano Capolongo, Presidente della Urban Public Health Section dell’European Public Health Association (EUPHA) e membro del Tavolo di lavoro ministeriale su Città e Salute.
«I profondi cambiamenti di stile di vita dovuti all’urbanizzazione hanno causato una crescita delle malattie croniche non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie croniche, il diabete e l’obesità, responsabili della maggior parte dei decessi e disabilità nel nostro Paese – conclude Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute e Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze per la Vita della Presidenza del Consiglio dei ministri e membro del Tavolo di lavoro ministeriale su Città e Salute – La pianificazione urbana può contribuire a promuovere la salute nelle città, grazie a politiche intersettoriali atte a ridurre le disuguaglianze, migliorare le condizioni sociali, economiche e ambientali e consentire maggiori opportunità ai cittadini per l’adozione di corretti stili di vita, nell’ottica dell’invecchiamento sano e attivo».
FONTE: Ufficio Stampa HealthCom Consulting (Diego Freri).