La Sanità che vorrei…: un progetto per affrontare le sfide infettivologiche del futuro

Il primo incontro scientifico si focalizza sull’antibiotico-resistenza e le infezioni correlate all’assistenza, fenomeni in crescita in Europa e in Italia

la-sanità-che-vorrei-copL’IMPEGNO PER UNA NUOVA SANITA’ – Con l’incontro scientifico “L’antimicrobico resistenza: una minaccia globale” prende il via la seconda edizione del progetto “La Sanità che vorrei…”, promosso dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, in collaborazione con altre società scientifiche, associazioni di pazienti, rappresentanze della società civile, imprese, decisori politici, sino alle istituzioni, con il Ministero della Salute parte attiva nell’affrontare le prossime sfide con un nuovo disegno per il SSN. Obiettivo è favorire i processi di prevenzione e formazione.

“Con questa iniziativa intendiamo stimolare una concreta riflessione sulle emergenze infettivologiche che ci troviamo ad affrontare già oggi e che potrebbero degenerare con effetti su ogni piano, come ha dimostrato il Covid-19 – sottolinea il Prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT – Tra i temi che verranno affrontati in questo ciclo di incontri, infatti, vi sono spunti di attualità come prevenzione vaccinale, nuovi strumenti terapeutici, screening nelle malattie infettive come intervento di sanità pubblica, infezioni emergenti e riemergenti, cambiamenti climatici e tropicalizzazione del clima, Digital Healt, Federalismo regionale, rapporto tra ospedale e territorio, formazione del personale medico, gestione dei PS, trattamento di cronicità e acuzie: tematiche di ineludibile attualità, rispetto alle quali non possiamo sottrarre le nostre riflessioni. Il Covid ha dimostrato come sia indispensabile un approccio multidisciplinare dal punto vista scientifico e dal punto di vista della governance un’interazione tra clinici, istituzioni, autorità sanitarie, società civile”.

INFEZIONI CORRELLATE ALL’ASSISTENZA E GERMI RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI: NUMERI IN AUMENTO, ITALIA MAGLIA NERA – L’incontro istituzionale che inaugura il progetto affronta il tema dell’antibiotico-resistenza e le Infezioni Correlate all’Assistenza – ICA, fenomeni in crescita in tutta Europa, con l’Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, delle Nazioni Unite e del G20 stimano nel 2050 una mortalità per germi multiresistenti agli antibiotici analoga alle patologie oncologiche, con 10 milioni di decessi a livello globale. Già oggi in Europa, secondo l’OMS, si verificano ogni anno più di 670mila infezioni da germi antibiotico-resistenti che causano circa 33 mila decessi: di questi, un terzo avvengono in Italia, spesso a causa proprio dell’abuso di antibiotici, Paese con la più alta mortalità in Europa.

“L’antibiotico-resistenza è uno dei principali problemi di sanità pubblica – evidenzia il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT – La SIMIT è molto impegnata su questo: a livello formativo, abbiamo messo in campo un progetto per la creazione di un sistema hub&spoke per coordinare i vari centri di malattie infettive su Infection Control e Antimicrobial Stewardship. Inoltre, con Resistimit stiamo realizzando una rete tra i diversi centri infettivologici italiani volta a creare un database dei germi multiresistenti che aiuti ad analizzare il fenomeno e a trovare soluzioni. A febbraio, il Ministero della Salute ha approvato il nuovo “Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza 2022-2025”: per supportarne una concreta implementazione, SIMIT propone un tavolo tecnico che quantifichi l’impatto delle ICA in Italia, verifichi i dati di ogni nosocomio e crei un sistema di sorveglianza capillare. Inoltre, auspichiamo un impegno di tutti i direttori generali e la presenza in ogni ospedale di un infettivologo competente sul tema. Una stewardship antibiotica, come dimostrato dalla letteratura scientifica, può ridurre fino al 70% le infezioni resistenti agli antibiotici, soprattutto se coniugata a interventi per migliorare l’igiene degli ospedali e il lavaggio delle mani degli operatori sanitari”.

IL SUPPORTO DELLA TECNOLOGIA CON UN BREVETTO ITALIANO – Le esigenze poste da un tema così rilevante necessitano di un supporto tecnologico all’avanguardia, con piattaforme che valutino nella loro completezza le Infezioni Correlate all’Assistenza, la circolazione di germi multiresistenti, l’applicazione di protocolli e le procedure di controllo, il corretto uso degli antibiotici. Innovazioni di questo tipo sono come quelle promosse dall’azienda italiana Nomos, rappresentata dall’amministratore delegato Giampiero Delli Rocili, che ha realizzato un software già in uso in diversi ospedali in cui vengono inseriti tutti i fattori utili per diminuire la resistenza dei germi e per capire quale fattore abbia provocato l’aumento della resistenza agli antibiotici.

IL CONVEGNO – Il primo appuntamento de “La Sanità che vorrei” è stato “L’antimicrobico resistenza: una minaccia globale”, curato da Aristea International, si è tenuto l’11 luglio presso l’Auditorium Cosimo Piccinno del Ministero della Salute. Sono intervenuti Prof. Orazio Schillaci, Ministro della Salute; Prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT; Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT; Sen. Francesco Zaffini, Presidente 10ª Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato; Sen. Daniela Sbrollini, Vicepresidente 10ª Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato; On. Luciano Ciocchetti, Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati; Tiziana Frittelli, Presidente Federsanità; Alessia Squillace, Project Manager Cittadinanzattiva; Roberto Tobia, Segretario Federfarma; Giampiero Delli Rocili, Amministratore Delegato Nomos; Prof. Marco Falcone, Segretario SIMIT; Prof. Francesco Saverio Mennini, Professore Università di Roma Tor Vergata; Lorenzo Palleschi, Presidente Eletto SIGOT; Andrea Pitrelli, Coordinatore del Gruppo di Lavoro Farmindustria sulla Resistenza Antimicrobica; Prof. Giovanni Rezza, Già DG della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute; Alessandro Rossi, Responsabile Ufficio di Presidenza SIMG; Antonio Sorice, Presidente SIMeVeP; Prof.ssa Teresa Spanu, Coordinatrice del Gruppo di Studio per gli Antimicrobici (COSA) di AMCLI; Prof.ssa Stefania Stefani, Presidente SIM; Prof. Pierluigi Viale, Direttore UOC Malattie Infettive Policlinico di Sant’Orsola, Bologna; Enrico Ricchizzi, Settore Innovazione nei Servizi Sanitari e Sociali, Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare, Regione Emilia-Romagna; Giustino Parruti, Direttore UOC Malattie Infettive ASL Pescara; Francesco Maraglino, Dirigente Sanitario Medico, Direttore Ufficio 5 (Struttura Complessa) – Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi Internazionale, Ministero della Salute, Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria. A moderare il giornalista scientifico Daniel Della Seta.

FONTE: Studio Diessecom (Salvo Cagnazzo).