Ricerca italiana protagonista in Europa a Vienna nel Congresso della European Association for the Study of the Liver. Numerosi i contributi scientifici nelle sessioni orali, rilevante partecipazione dei consiglieri AISF nell’associazione europea e un ruolo attivo nei dibattiti più importanti.
“La nuova denominazione favorisce l’accettazione della patologia nel paziente, eliminando i risvolti psicologici negativi, mentre il clinico dà alla patologia un’identificazione più precisa. Inoltre, permette di dedicare maggiore attenzione proprio alla patologia alcol correlata, in preoccupante crescita” sottolinea la Prof.ssa Vincenza Calvaruso, Segretario Nazionale AISF.
La partecipazione dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato – AISF è sempre stata intensa nell’ambito delle iniziative della European Association for the Study of the Liver – EASL e nei vari progetti di collaborazione tra epatologi a livello internazionale. Nel recente Congresso svoltosi a Vienna, AISF si è impegnata in un contributo particolarmente significativo, che ha spaziato dalla partecipazione di suoi membri agli organi direttivi dell’Associazione, alla condivisione di numerose ricerche presentate nelle sessioni orali e soprattutto nel ruolo attivo esercitato nel dibattito volto a dare una nuova denominazione alla NAFLD.
DALLA NAFLD ALLA MASLD: UN CAMBIO DI NOME CON IMPLICAZIONI CLINICHE E PSICOLOGICHE – AISF, insieme alle altre società scientifiche di ambito epatologico di diversi Paesi, ha supportato EASL e le omologhe società scientifiche statunitense e latinoamericana sul cambio di nomenclatura della NAFLD, tema oggetto di dibattito già dal 2020. La NAFLD, che include la NASH, steatoepatite non alcolica, Non Alcoholic Steato-Hepatitis, è una patologia del fegato caratterizzata da processi di infiammazione, cicatrizzazione e morte dei tessuti; è legata a disfunzioni metaboliche e all’eccessiva presenza di grasso all’interno delle sue cellule, non dovuta al consumo di alcolici e può progredire in cirrosi ed epatocarcinoma.
“Il riferimento al consumo alcolico comportava immediatamente uno stigma legato all’alcol che poteva far pensare a un comportamento non corretto – spiega la Prof.ssa Vincenza Calvaruso, Segretario Nazionale AISF – Vi sono state profonde riflessioni, con varie proposte, che hanno, ad esempio,contemplato la parola fatty, grasso, anch’essa esclusa per effetto di potenziale discriminazione; quindi è stata concordata una nomenclatura “ombrello” oppure un “termine generale” (umbrella nomenclature): Steatotic Liver Disease, sintetizzata con l’acronimo SLD che include le diverse eziologie della steatosi. Sia il termine generale di malattia epatica steatosica (SLD) che quello più specifico malattia epatica steatotica associata a disfunzione metabolica (MASLD) forniscono una descrizione affermativa non stigmatizzante della condizione piuttosto che una diagnosi di esclusione. Questa novità nei prossimi mesi è oggetto di un editoriale pubblicato sul Journal of Epatology, rivista scientifica internazionale patrocinata anche da AISF. Questa nuova denominazione viene ritenuta un passo avanti perché favorisce nel paziente l’accettazione della patologia senza riferimenti all’alcol, che possono avere un risvolto psicologico negativo. L’importanza è anche per il clinico, che ne dà un’identificazione più precisa. Inoltre, permette di dedicare maggiore attenzione proprio alla patologia alcol correlata, che vede numeri crescenti e preoccupanti”.
LA PARTECIPAZIONE DI AISF A LIVELLO EUROPEO – Il ruolo di AISF nel consesso viennese non si è limitato a questo dibattito, ma ha offerto numerosi contributi nelle sessioni orali. Diversi i temi trattati: tra gli altri, approccio al paziente cirrotico con ipertensione portale, trombosi portale, utilizzo degli anticoagulanti orali di nuova generazione nel paziente cirrotico, tumore del fegato, malattie epatiche autoimmuni. Inoltre, AISF insieme alle altre associazioni scientifiche europee è stata coinvolta nella proposta di progettualità importanti di EASL, come l’assegnazione di una certificazione EASL ai centri di epatologia, affinché questi centri possano essere classificati e riconosciuti come tali. Il contributo italiano si è anche istituzionalizzato, con due referenti AISF a ricoprire importanti ruoli nell’EASL: il Prof. Francesco Paolo Russo, Professore Associato di Gastroenterologia, Università di Padova, è External Affairs Councillor, figura di collegamento tra il Segretario Generale EASL e il Governing Board; la Prof.ssa Ana Lleo, Professore Associato di Medicina Interna, Università Humanitas, Milano, è membro del Comitato Scientifico. Una base importate in vista del Congresso EASL 2024, che si terrà dal 5 all’8 giugno a Milano.
FONTE: Studio Diessecom (Salvo Cagnazzo).