Si rinnova il club delle ricercatrici di Fondazione Onda

Sono 76 le ricercatrici che vengono premiate nel “Top Italian Women Scientists”, il Club promosso da Fondazione Onda che riunisce le ricercatrici italiane altamente citate in campo biomedico, delle scienze cliniche e delle neuroscienze

inMILANO – Il club delle “Top Italian Women Scientists” di Fondazione Onda che riunisce le eccellenze femminili contraddistinte da un’alta produttività scientifica ed alto numero di citazioni, si rinnova con 76 ricercatrici che vengono premiate da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere a Palazzo Pirelli nel corso di un incontro organizzato in collaborazione con Regione Lombardia in cui si è parlato di disuguaglianze di genere nell’accesso alle terapie farmacologiche, impatto delle malattie infettive nel nostro quotidiano, malattia renale cronica, unitamente a un’analisi dell’impegno delle ricercatrici donne per progredire nella carriera.

Ad aver aderito al Club sono un ampio numero di ricercatrici italiane impegnate nel campo della biomedica, delle scienze cliniche e delle neuroscienze, recensite nella classifica dei Top Italian Scientists (TIS) di Via-Academy, censimento degli scienziati italiani di maggior impatto in tutto il mondo, misurato con il valore di H-index, l’indicatore che racchiude sia la produttività sia l’impatto scientifico del ricercatore, nonché la sua continuità nel tempo e che si basa sul numero di citazioni per ogni pubblicazione. Per il Club sono state selezionate le ricercatrici con H-index pari o superiore a 50.

«Fare rete nel mondo della ricerca scientifica e promuovere la ricerca delle donne è uno degli obiettivi che Fondazione Onda ha maggiormente a cuore», commenta Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. «Per questo lavora attivamente per far avvicinare a questo mondo le giovani ricercatrici, anche attraverso eventi scientifici, concorsi e bandi di ricerca che contribuiscono a creare una rete di professioniste che si contraddistinguono per un’alta produttività scientifica e soprattutto per un’alta capacità di fare opinione, nella prospettiva di nuove riflessioni ed azioni che possano avere effetti positivi per la salute della donna e di genere. Ed è proprio in memoria di una di queste donne brillanti che è dedicato questo incontro; la Professoressa Rossella Silvestrini, scomparsa il 5 gennaio 2023, è stata una studiosa di fama internazionale che ha dedicato la propria vita allo sviluppo della terapia contro i tumori e alla ricerca traslazionale».

«Grazie al prezioso lavoro e al quotidiano impegno della Fondazione Onda. Con grande capacità di visione, avete colto l’esigenza di promuovere un approccio alla salute orientato al genere, con particolare attenzione a quella femminile. Attraverso la collaborazione della rete di ospedali premiati con i Bollini Rosa – per l’attenzione riservata alla salute femminile – avete dimostrato di saper dialogare con le istituzioni centrali e regionali. La vostra scelta di lavorare in rete è il modello di riferimento con il quale sto improntando il mio operato – solo insieme si possono raggiungere traguardi importanti. Bene, dunque, il coinvolgimento delle società scientifiche, delle associazioni di pazienti e dei media. Personalmente, sulla scorta del mio percorso professionale di ricercatrice biomedica, esprimo profonda ammirazione per queste 76 ricercatrici, vera eccellenza femminile e scientifica. Vi siete distinte contribuendo all’avanzamento delle conoscenze in campo biomedico, nelle scienze cliniche e nelle neuroscienze. Vi siete distinte per competenza e passione. Vi meritate questo premio. E vi meritate di essere premiate negli spazi istituzionali di Regione Lombardia perché la nostra Regione è orgogliosa di voi», dichiara Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità.

«Quando con Onda abbiamo preso l’iniziativa di fondare il Club delle Top Scientists donne, ci siamo rese conto dell’importanza di dare una mano a creare una rete delle eccellenze femminili in campo biomedico, anche per aumentarne visibilità e forza. Se si considerano i dati relativi alle posizioni apicali è ancora una minoranza quella delle donne che rivestono il ruolo di direttori di Istituti di ricerca e di Dipartimento. Alcune istituzioni però hanno dato particolare rilievo e opportunità di carriera alle loro ricercatrici e ne parliamo, anche con EWMD (European Women’s Management Development), nel corso della cerimonia, come esempio virtuoso», commenta Adriana Albini, Presidente Club TIWS di Fondazione Onda, Collaboratrice Scientifica IRCCS IEO-Istituto Europeo di Oncologia, Milano.

«Siamo felici di continuare quella che è diventata una tradizione: riconoscere il merito delle ricercatrici che si sono distinte per un alto H-index. Premiare il valore delle donne e il loro impatto nel mondo della ricerca è fondamentale per dare un segnale positivo alle giovani donne che vogliono intraprendere questa carriera», dice Sonia Levi, Co-Presidente Club TIWS di Fondazione Onda, Professore ordinario in Biologia Applicata, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Vita e Salute S. Raffaele, Milano.

«Le ricercatrici sono penalizzate in campo medico perché, pur essendo in maggioranza, occupano minori posizioni apicali, hanno meno primi o ultimi nomi negli articoli, ricevono globalmente meno fondi per la ricerca. Devono far sentire la loro voce anche perché le donne abbiano una terapia che non sia basata solo sui risultati ottenuti nei maschi», conclude Silvio Garattini, Fondatore e Presidente, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Milano.

FONTE: Ufficio Stampa HealthCom Consulting (Carlotta Freri).