La spalla dolorosa: in Umbria quasi 2mila nuovi casi l’anno

Se ne è parlato in un convegno all'Hotel Giò di Perugia

Nel primo semestre del 2022 nelle strutture accreditate sono già state effettuate 709 diagnosi e 419 interventi chirurgici legati a patologie della spalla dolorosa.

Giuliano_Cerulli-in
Giuliano Cerulli

PERUGIA – In Umbria nel primo semestre del 2022 sono già state effettuate presso le strutture accreditate 709 diagnosi e 419 interventi chirurgici legati a patologie della spalla dolorosa; nel 2021 sono state 1.437 le diagnosi e 806 gli interventi. E’ una condizione estremamente frequente e rappresenta la seconda causa di assenza dal posto di lavoro, dopo la lombalgia, causando non soltanto dolore, sia in forma acuta che cronica, ma anche difficoltà di movimento e limitazioni funzionali dell’arto. Colpisce persone di qualunque età (specie nella fascia compresa tra i 45 ed i 65 anni) ed estrazione sociale, con prevalenza di sesso femminile. Questi sono alcuni dei dati emersi nel convegno dal titolo “La spalla dolorosa: dalla diagnosi alla terapia” – che si è svolto sabato 17 settembre all’Hotel Giò di Perugia e che ha visto la presenza di 24 relatori (provenienti da tutta la regione) ed oltre 200 partecipanti – dove sono stati trattati gli aspetti legati alla diagnosi e ai trattamenti terapeutici di tipo conservativo sia farmacologico che fisioterapico, infiltrativo e chirurgico della spalla dolorosa.

“Questo convegno – spiega il dottor Alessandro Beccarini, specialista in ortopedia e traumatologia del sistema motorio e responsabile scientifico dell’iniziativa – è stato voluto dalla Società italiana di chirurgia della spalla che ha pensato di trasmettere ciò che ha appreso in questi 30 anni della sua vita, in particolare sulla spalla dolorosa, dove ci sono stati notevoli trasformazioni nella conoscenza, nell’apprendimento, nella diagnosi e nella cura di questa patologia. Gli obiettivi di questo convegno sono molteplici, a partire dall’avvicinare le varie figure professionali, dai medici di medicina generale fino agli specialisti con in mezzo tutte le altre figure come i fisioterapisti, radiologi ed anestesisti, che hanno in qualche modo a che fare con la spalla dolorosa. Questo per poter ottimizzare le diagnosi, le terapie e i percorsi, che trovano i nostri pazienti spesso in difficoltà perché non sanno bene a chi rivolgersi. Il convegno ha lo scopo di sottolineare che Umbria la spalla si può curare. Sul territorio abbiamo ottimi professionisti e strutture – conclude il dottor Beccarini – che possono dare una risposta a questo tipo di patologia”.

Gli strumenti a disposizione per un preciso inquadramento del paziente e per una diagnosi adeguata sono rappresentati da un’anamnesi accurata e da un corretto esame obiettivo, basato sul sapiente utilizzo ed interpretazione di numerosi test funzionali. L’utilizzo degli esami strumentali, oggi sempre più sofisticati, non deve indurre a trascurare un’attenta valutazione clinica ma deve servire solo come compendio e conferma di una diagnosi, o perlomeno di un sospetto diagnostico, entrambi già ottenuti.

Questo corso monotematico ha affrontato il trattamento specifico delle patologie più frequenti della spalla, prendendo in considerazione i criteri per la scelta del trattamento, le indicazioni al trattamento infiltrativo e le tecniche e le fisiochinesiterapie relative al trattamento chirurgico. Il tutto arricchito da due sessioni interattive per mettere in pratica gli argomenti teorici trattati.

L’obiettivo del convegno era di offrire gli strumenti per poter ridurre i disagi, le perdite di tempo e i costi che deve affrontare un paziente con dolore alla spalla, realtà sempre attuale che la recente pandemia ha notevolmente aumentato.

L’evento formativo, rivolto ad una pluralità di figure professionali, è stato promosso dal dottor Alessandro Beccarini e ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Terni, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Perugia, dell’USL Umbria 1, dell’USL Umbria 2, dell’Università degli studi di Perugia e della Regione Umbria.

FONTE: Luana Pioppi.