Il decalogo della SIMG per i medici di famiglia

Ecco come affrontare l’ondata estiva del Covid

L’aumento vertiginoso dei contagi durante queste settimane richiede alcune accortezze che vengono riassunte dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie per guidare i propri colleghi e i cittadini nella gestione di questo momento delicato.

“Il virus, ormai endemico, non deve spaventare i più – spiega Ignazio Grattagliano Coordinatore attività Covid-19 SIMG – Allo stesso tempo, l’infezione da SARS-CoV-2 richiede massima attenzione per i soggetti più vulnerabili”.

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il prof. Ignazio Grattagliano

L’incidenza dei casi di COVID-19 sta salendo vertiginosamente a livello nazionale sotto la spinta di Omicron 5, ormai dominante. La vaccinazione effettuata negli scorsi mesi protegge la maggior parte della popolazione dalla malattia grave e dai ricoveri, ma non sempre dall’infezione di questa nuova variante. Per far fronte a questa fase particolare, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie fa il punto della situazione e stila un decalogo utile per tutti i medici di famiglia e per gli stessi cittadini.

“Siamo convinti che il virus, ormai endemico, non debba spaventare i più, anche se in diverse parti del mondo è già stata isolata una ennesima variante, molto più contagiosa dell’attuale in circolazione in Italia – spiega Ignazio Grattagliano Coordinatore attività Covid-19 SIMG – Allo stesso tempo, l’infezione da SARS-CoV-2 richiede massima attenzione per i soggetti più vulnerabili (anziani, immunodepressi, multimorbidi…)”.

“Le varianti continueranno ad essere individuate, isolate e studiate – evidenzia il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Sono in sperimentazione vaccini anti-COVID, terapie antivirali e monoclonali aggiornati che si aggiungeranno alle terapie già disponibili e che debbono essere maggiormente utilizzate soprattutto dai nostri MMG . Il piano d’azione deve mettere in sicurezza innanzitutto i centri assistenziali ed il loro personale, i luoghi di ritrovo, i trasporti e i centri della socialità. Nel frattempo, il SARS-CoV-2 è ormai diventato un coabitante dei nostri stessi spazi”.

“Potrebbero essere efficaci interventi multidisciplinari che investono diverse responsabilità e poteri, da quelli centrali ai governi regionali ed alla partecipazione attiva dei cittadini – aggiunge Grattagliano – Un piano anti-COVID deve comunque essere continuativamente presente nell’attività giornaliera della medicina generale e questo non può non considerare una serie di punti che qui di seguito elenchiamo nella speranza che siano ancora una volta utili ai colleghi e a tutta la cittadinanza”.

  1. Ricevere i pazienti in studio per quanto possibile in maniera programmata.
  2. Evitare affollamento delle sale d’attesa.
  3. Eseguire visite domiciliari ed accessi in strutture residenziali solo per casi non differibili.
  4. Sospettare un caso di COVID ogni qualvolta un assistito riferisca sintomi attinenti e richiedere tampone di verifica.
  5. Evitare contatto diretto con pazienti infetti che potranno essere gestiti e monitorati a distanza per via telefonica.
  6. Mantenere distanza di sicurezza dai pazienti e visitarli con adeguati DPI (guanti, mascherine FFP2, occhiali/visiera).
  7. Disinfettare mani e strumentario dopo ogni visita medica.
  8. In presenza di un portatore sintomatico del virus valutarne subito la sua vulnerabilità e nel caso avviare quanto prima la prescrizione di terapia specifica (antivirali, anticorpi monoclonali).
  9. Nel paziente infetto evitare l’uso inappropriato di farmaci quali antibiotici, EBPM, cortisonici, ossigenoterapia.
  10. Promuovere la vaccinazione dei soggetti particolarmente fragili.

Foto in copertina il prof. Claudio Cricelli

FONTE: Studio Diessecom (Salvo Cagnazzo).