Variante omicron

La Medicina Generale sollecita l’approvazione di presidi sanitari contro la mutazione del virus e raccomanda la vaccinazione

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Prof. Claudio Cricelli

In attesa dei pronunciamenti di AIFA, i medici di famiglia pronti ad affrontare la nuova minaccia della variante Omicron. Prevale una forte incertezza.

“La presenza della variante omicron rende ancora più urgente la vaccinazione e la registrazione di farmaci antivirali e delle altre terapie per contrastare l’infezione da Sars-CoV-2. Diventa fondamentale dotarsi di strumenti terapeutici come gli anticorpi monoclonali, gli antivirali e gli inibitori delle proteasi” sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG.

La variante Omicron si sta diffondendo anche in Europa. Si tratta di una variante che suscita particolare preoccupazione in queste ore nella comunità scientifica per le numerose mutazioni e per l’elevata contagiosità che ne consegue. Alla luce di questo scenario, i Medici di Medicina Generale della SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie sono in prima linea nel controllo della diffusione della pandemia. Invitano la popolazione a vaccinarsi e a procedere rapidamente alla terza dose, che è l’unica che garantisce la protezione contro l’infezione prodotta dalla varante omicron. Inoltre, sollecitano in tempi brevi l’approvazione da parte delle autorità competenti di presidi terapeutici quali anticorpi monoclonali che siano efficaci contro omicron, antivirali e inibitori delle proteasi, in alcuni casi recentemente approvati anche dall’EMA.

“La presenza della variante omicron rende ancora più urgente la vaccinazione e la registrazione di farmaci antivirali e delle altre terapie per contrastare l’infezione da Sars-CoV-2 – sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Diventa fondamentale dotarsi di strumenti terapeutici come gli anticorpi monoclonali, gli antivirali e gli inibitori delle proteasi, con particolare riguardo per quelli che si dimostreranno efficaci anche contro queste mutazioni, poiché aumenterà sicuramente il numero di persone non solo contagiate, ma anche ammalate”.

FONTE: Studio Diessecom (Salvo Cagnazzo).