Salute: 1 italiano con diabete su 7 risiede in Lombardia; 1 lombardo con diabete su 3 nella città metropolitana di Milano

Con 550.000 persone con diabete, la Lombardia è la prima regione d’Italia per diffusione della malattia in termini assoluti; di queste, oltre 180.000, ovvero 1 su 3, risiede nell’area metropolitana di Milano

Presentati i dati dell’analisi preliminare del progetto internazionale Cities Changing Diabetes per Milano, volto a studiare il legame fra il diabete e la città e a promuovere iniziative per salvaguardare la salute e prevenire la malattia nella metropoli.
Per i milanesi la salute è al primo posto tra i temi di interesse, ma nonostante ciò il livello di soddisfazione per le politiche in tema di salute è molto basso.

ATLAS di MILANO_Pagina_001 MILANO – É la Lombardia la regione con il maggior numero assoluto di persone con diabete in Italia: vi risiedono, infatti, circa 550.000 delle 4 milioni stimate nel nostro Paese e di queste, 1 su 3 vive a Milano. Secondo i dati elaborati dall’ATS Città Metropolitana di Milano, nel capoluogo lombardo sono infatti oltre 180.000 le persone con diabete noto e circa 60.000 le persone che non sanno di averlo. Questi sono alcuni dati raccolti nell’Atlas di Milano, presentato oggi a Palazzo Lombardia e realizzato nell’ambito del progetto internazionale Cities Changing Diabetes, promosso dall’University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center, con il contributo dell’azienda farmaceutica Novo Nordisk, in collaborazione con istituzioni nazionali, amministrazioni locali, mondo accademico e terzo settore, con l’obiettivo di studiare il legame fra il diabete e le città e promuovere iniziative per salvaguardare la salute e prevenire la malattia.
I dati ISTAT indicano che oggi nell’area metropolitana di Milano risiedono 3,2 milioni di abitanti, una cifra significativa per livelli di urbanizzazione, che la pone tra le prime aree metropolitane in Europa e seconda in Italia dopo Roma. Un forte contesto di urbanizzazione che dagli anni ‘60 ad oggi è più che raddoppiato e che costituisce circa il 32 per cento della popolazione della Regione Lombardia, senza considerare l’alto tasso di popolazione non residente ma che svolge attività lavorativa nell’area della città di Milano.
“Oggi, più del 50 per cento della popolazione mondiale vive nelle città e se consideriamo che il 65 per cento delle persone con diabete vive in aree urbane, è chiaro che la città è un punto determinante per contrastare la crescita del diabete“, dice Andrea Lenzi, Presidente dell’Health City Institute e dell’Italian Cities Changing Diabetes, che aggiunge “Come già avvenuto per Roma, coinvolta nel progetto nel 2018, in questo ATLAS viene realizzata una prima mappatura dei dati quantitativi demografici, clinico- epidemiologici e sulla percezione della salute nell’area di Milano Città Metropolitana, allo scopo di analizzarli e di capire sempre meglio come sia possibile ridurre o meglio rallentare la crescita nell’incidenza del diabete e migliorare la qualità di vita delle persone che ne sono malate. L’analisi delle possibili differenze tra le persone con diabete che vivono in un’area metropolitana può aiutarci, ad esempio, a comprendere la variabilità tra le diverse zone, in termini di outcome clinici”.
“È un fatto noto che l’incremento della prevalenza del diabete sia dovuto a vari fattori quali invecchiamento e obesità, due elementi in continuo aumento. Anche fattori sociali come livello di istruzione, accesso alle cure, risorse disponibili incidono fortemente sull’incremento del diabete. Infatti, come già osservato a Roma, anche all’interno dell’area metropolitana di Milano c’è una forte discrepanza tra centro e periferia in termini di reddito, percentuale di migranti, qualità di vita, alimentazione, sedentarietà e titolo di studio. Allo stesso modo, la prevalenza di diabete non è distribuita in maniera uniforme: si va da un valore del 5,30 per cento nella ASST Città di Milano fino ad un valore massimo di 6,35 per cento nel territorio dell’ASST Nord Milano”, dichiara Livio Luzi, Presidente del Comitato Scientifico di Milano Cities Changing Diabetes.
“Da una recente indagine svolta dall’istituto di ricerca Medi-Pragma emerge che la salute è il tema che sembra stare maggiormente a cuore ai cittadini milanesi, ma solo 1 su 3 si ritiene soddisfatto delle politiche per la salute, assegnando punteggi bassi sia per quanto riguarda i servizi sanitari sia per le attività svolte per migliorare le condizioni sociali, politiche, economiche e di salute della popolazione metropolitana. L’insoddisfazione sembra essere riconducibile da una parte ad un elevato livello di aspettative sulla tipologia e qualità di servizi resi ai cittadini e dall’altra ad una ridotta valorizzazione e comunicazione della, in realtà, ampia offerta di servizi e opportunità messa già a disposizione della comunità”, afferma Michele Carruba, Presidente del Comitato Esecutivo di Milano Cities Changing Diabetes.
“È necessario che i policy maker siano sempre più sensibili al tema della salute nella città per individuare le politiche di prevenzione più opportune e migliorare la rete di assistenza. L’Atlas fornisce un’utile mappatura dello stato di salute attuale dei cittadini di Milano grazie alla partecipazione dei diversi partner territoriali. Su questi dati è possibile costruire un servizio di prevenzione e cura ancora migliore, evitare gli sprechi e concentrarsi in modo efficace sui bisogni reali dei cittadini. Quando un amministratore pubblico lavora su dati certi con competenza e in dialogo con gli specialisti, i risultati arrivano”, dichiara Giuseppe Sala, Sindaco di Milano.
“Tra le priorità di Regione Lombardia, con il varo della legge 23 di riordino del Sistema Sanitario Regionale, c’è la concreta attenzione proprio alle attività di prevenzione insite anche nei sani stili di vita che i cittadini delle metropoli devono poter praticare in un adeguato contesto urbano. L’Urban health, ovvero la salute nelle città, deve guidare la Città di Milano verso il suo adeguamento alle reali e nuove necessità della popolazione: ancora prima che un paziente giunga alla corretta prevenzione diagnostica sanitaria, alla necessaria assistenza medico-ospedaliera o, ancora, alla terapia e alla cura, deve essere messo nelle condizioni di poter usufruire di precisi modelli urbanistici al fine di poter essere incoraggiato e favorito nella pratica di corretti stili di vita”, afferma Giulio Gallera, Assessore al Welfare di Regione Lombardia.
“Le diseguaglianze di salute, ancora presenti nel nostro contesto metropolitano, le cui evidenze sono messe in luce in questa pubblicazione, ci spronano a proseguire e migliorare le nostre azioni a partire dalla necessità di interventi di informazione e di prevenzione rivolti alle categorie più fragili. Penso in questo senso sia ai bambini residenti in zone più povere socialmente ed economicamente sia agli anziani che ancora faticano ad avere accesso continuativo ai percorsi diagnostico-terapeutici. Con la pubblicazione di questo documento, la Città di Milano attraverso l’Assessorato che rappresento, vuole cogliere fino in fondo l’opportunità data dall’adesione alla rete internazionale “Cities Changing Diabetes”, costruendo un programma di azioni che possa accompagnare lo sviluppo economico e urbanistico del territorio, con interventi specifici tesi a promuovere la salute e il benessere per tutti e tutte, contrastando la disomogeneità dei risultati relativi allo stato di salute e scommettendo sulla prevenzione”, dice Gabriele Rabaiotti, Assessore Politiche sociali e abitative Comune di Milano.
Come per Roma, il progetto Milano Cities Changing diabetes è coordinato dall’Health City Institute in collaborazione con il Ministero della Salute, l’ANCI, la Rete Città Sane dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Istituto Superiore di Sanità, l’ISTAT, la Fondazione CENSIS e CORESEARCH. Con questo progetto, Milano viene inserita in un ampio network di metropoli; ad oggi 22 città in cinque continenti nel mondo hanno aderito al programma: Nord America (Città del Messico, Mérida, Houston, Vancouver), Europa (Copenaghen, Leicester, Madrid, Manchester, Milano, Roma), Asia (Beirut, Beijing, Koriyama, Tianjin, Seoul, Shanghai, Hangzhou, Xiamen, Jakarta), Sud America (Buenos Aires) e Africa (Johannesburg), città impegnate a studiare l’impatto della crescente urbanizzazione sul diabete e sull’obesità.

FONTE: Ufficio stampa Cities Changing Diabetes.