Tablet-mania, luce blu e smog nemici della vista

I consigli di Francesco Carones

Occhio
Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

Ore con gli occhi incollati a tablet e smartphone, giornate intere al pc, in stanze molto riscaldate e città avvolte dallo smog. “La tablet-mania, che ci porta a una prolungata visione da vicino, esposti alla luce blu degli schermi e allo smog della vita in città, comporta una serie di insidie per la vista a ogni età. Anche se i rischi maggiori sono per i giovanissimi”. Parola di Francesco Carones, oftalmologo nonché direttore medico e Ceo della Carones Vision di Milano, che in occasione della Giornata mondiale della vista punta il dito sull’effetto dello stile di vita moderno e dell’inquinamento sui nostri occhi. E annuncia il ‘Check-up degli occhi‘, un’iniziativa per il controllo e la protezione della vista rivolta a persone di ogni età, con visite gratuite presso il centro.
Basta segnalare il proprio interesse via e-mail, sul sito (www.carones.com) o sulla pagina Facebook; i primi appuntamenti in programma sono il 17 e 18 ottobre. “Usiamo ormai gli schermi per lavorare, guardare, comunicare e giocare. Le tecnologie – sottolinea Carones all’Adnkronos Salute – impattano sui nostri occhi e soprattutto su quelli dei giovanissimi: è ormai dimostrato, infatti, che la prolungata attività da vicino è in grado di favorire lo sviluppo e il peggioramento della miopia. E lo stesso accade in caso di mancanza di attività all’aperto: ecco perché la raccomandazione per i giovanissimi è quella di alternare attività da vicino ad altre da lontano, il più possibile all’esterno”.
Un altro problema strettamente legato alla nostra vita, vissuta ormai davanti a uno schermo, è l’occhio secco. “Anche se – avverte Carones – è meglio parlare di patologia della superficie oculare. Il problema è dovuto a un’alterazione della produzione lacrimale, che non è più (sufficientemente) protettiva per l’occhio. Anche lo smog è lesivo per gli occhi, specie se si somma a maratone davanti allo schermo. Infatti se i nostri occhi sono protetti dal film lacrimale, sono maggiori anche le difese nei confronti di smog e luce blu. In caso contrario, la teoria è che questo tipo di luce, emessa da pc e schermi, penetri più profondamente nel tessuto maculare, con il rischio di fare danni anche ad anni di distanza”.
Ecco perché, anche se “questa teoria è provata solo a livello di laboratorio, non è sbagliato proteggersi dalla luce blu con lenti ad hoc“, continua lo specialista. Carones ha un’idea piuttosto chiara: “Come è accaduto con l’evoluzione dell’igiene orale e l’arrivo di indicazioni mirate per proteggersi dalla carie, oggi è bene parlare di igiene oculare, per prevenire danni agli occhi fin da piccoli”. In che modo? “Occorre lubrificare gli occhi anche senza sentirne il bisogno, applicando le lacrime artificiali al mattino e alla sera, perché di notte l’ammiccamento si interrompe”. E gli occhi sono più vulnerabili.
“Per chi usa il computer più di 4 ore al giorno – continua – si consigliano le lenti anti-radiazioni blu, ma anche pause costanti per interrompere la prolungata visione da vicino. Basta guardare in fondo alla stanza ogni tanto, salutando i colleghi dell’ultima fila. Inoltre è davvero molto importante anche il processo di ammiccamento: stando al pc non ce ne accorgiamo, ma sbattiamo meno spesso le palpebre: dovremmo farlo 12 volte al minuto. Inoltre lo facciamo in modo meno efficace, ‘a tapparella’”.
“Dobbiamo invece fare attenzione a spremere bene le palpebre – raccomanda Carones – in modo da lubrificare correttamente i nostri occhi”. Infine i controlli: devono essere regolari. “In assenza di problemi – conclude Carones – sono opportuni a 3-6-12 e 18 anni. Poi possono distanziarsi, anche ogni 4-5 anni, e riprendere ogni 2 anni dopo i 45”.

FONTE: AdnKronos