Per l’Oms niente schermi fino a 2 anni, ma “in Italia smartphone a 6 mesi”

Per crescere bene servono più attività fisica, fin da neonati

Bambini
(pixabay)

Per crescere bene servono più attività fisica, fin da neonati, e meno tempo trascorso sdraiati in carrozzina o seduti nel marsupio, su passeggini e seggiolini; nanna sana, di qualità e lunga il giusto, e soprattutto niente schermi – siano di telefonini, tablet, computer o tv – fino ai 2 anni di vita. Sono alcune delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha diffuso in queste ore nuove linee guida per il corretto sviluppo dei bimbi under 5. Ma in Italia quali sono le abitudini dei piccoli? Le analizza per l’AdnKronos Salute il pediatra Italo Farnetani, che sottolinea in particolare “un dato emerso da studi condotti nel nostro Paese: i bimbi iniziano a usare il cellulare già a 6 mesi di vita“.
SMARTPHONE E INTELLIGENZA – “Il 60% dei bambini fra 6 e 24 mesi – ricorda l’esperto, ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta – è capace di far scorrere da solo sul video immagini o foto. Il 50% sa anche modificare anche la schermata, il 45% è in grado di far partire un cartone animato o un programma e il 30% riesce ad accendere o spegnere un telefonino. Percentuali che, dopo i 2 anni di vita, arrivano quasi al 100%”.
Se è vero che “lo schermo non deve assolutamente mai essere una babysitter” alla quale ‘scaricare’ per un po’ il piccolo di casa, il medico tiene a precisare “quello che risulta dalla ricerca scientifica: è stato dimostrato che, se l’uso complessivo degli schermi si limita a un massimo di un’ora e mezza al giorno, l’intelligenza del bimbo beneficia anche di questo tipo di stimolazione. Da un’ora e mezza a 2 l’effetto resta stabile, mentre se si superano le 2 ore l’impatto sull’intelligenza diventa negativo“.
Insomma, “come ogni cosa anche tv, computer, tablet e smartphone vanno ‘somministrati’ alla giusta dose” e “sempre accompagnati da altri stimoli come la musica, ma soprattutto le parole“, ammonisce Farnetani. Il pediatra insiste su un concetto: “La cosa più importante affinché un bambino cresca bene e il suo sviluppo intellettivo sia corretto è favorire le stimolazioni, intese specialmente come relazioni interpersonali. La cosa che i piccoli preferiscono in assoluto, ancor più nei primi 4 anni di vita, è stare con i genitori, giocare con mamma e papà, meglio ancora se fuori casa”.
TROPPI BIMBI GRANDI ANCORA ‘A 4 RUOTE’ – L’Oms invita poi contrastare la sedentarietà fin dai primi giorni di vita, anche prima che il neonato impari a camminare, trascorrendo almeno 30 minuti al giorno in posizione prona (tummy time). Su questo punto l’esperto suggerisce invece a prestare massima attenzione, perché “come noto questa posizione espone a un maggior rischio di morte improvvisa. Eventuali rigurgiti possono passare dall’esofago alla trachea, con il pericolo di inalazione e soffocamento”.
Per i piccoli under 5, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la Sanità consiglia inoltre di non limitare il movimento del bambino tenendolo in carrozzine, passeggini o marsupi più di un’ora alla volta, e nella fascia 1-4 anni di assicurare al bimbo almeno 180 minuti al giorno di attività fisica di vario tipo e intensità. “Giustissimo muoversi, anche se uno sport vero e proprio può essere iniziato dopo i 4 anni“, commenta Farnetani che torna piuttosto a bacchettare la cattiva abitudine di tenere i bambini sulle ‘4 ruote’ anche dopo i 4 anni: “Il passeggino – avverte il medico – è utile fino ai 3 anni d’età, fascia in cui nella Penisola stimiamo ne circolino 1,5 milioni; è da ritenersi facoltativo fra 3 e 4 anni (200 mila passeggini), ma andrebbe vietato dopo i 4. Invece, tra 4 e 6 anni lo usano ancora in 100 mila“.
E’ sbagliato, osserva lo specialista: “Fino ai 3 anni – argomenta – un bambino non ha ancora capacità motorie completamente sviluppate, anche se già dopo l’anno e mezzo inizia a salire e a scendere spontaneamente dal passeggino. Dopo i 2 anni cammina piano, è ancora basso e si stanca in fretta”, ma a 3 anni scatta il ‘giro di boa’ e dopo i 4 il passeggino andrebbe parcheggiato definitivamente.
NANNA E SONNELLINI – Infine il sonno: “In Italia il 95% dei piccoli dorme in modo giusto – dice il pediatra – I cattivi dormitori fra gli under 4 sono il 5%, ma la maggioranza delle famiglie su questo fronte va promossa”. Tra sonno e sonnellini, l’Oms ‘prescrive’ 14-17 ore da 0 a 3 mesi di vita, 12-16 ore fra 4 e 11 mesi, 11-14 ore da 1 a 2 anni, 10-13 da 3 a 4.

FONTE: AdnKronos