Stimolazione transcranica contro malattie degenerative o psichiatriche

Depressione, dipendenze, dolore cronico, ictus e demenze, emicrania cronica e fibromialgia, M. Parkinson sono questi i campi di applicazione della Stimolazione transcranica con correnti dirette (transcranial Direct Current Stimulation, tDCS) una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva capace di indurre cambiamenti funzionali nella corteccia cerebrale. La tDCS consiste nell’applicazione sullo scalpo di due elettrodi (anodico e catodico) eroganti una corrente continua di bassa intensità (tra 1 e 2 mA) non percepibile dal soggetto stimolato, in grado di attraversare lo scalpo e influenzare le funzioni neuronali. Poiché tale metodica è in grado di indurre modificazioni dell’eccitabilità cerebrale che persistono a lungo dopo la sua applicazione essa trova possibile impiego in tutte le condizioni patologiche caratterizzate da una alterazione focale dell’eccitabilità cerebrale. Negli ultimi anni tale metodica è stata ampiamente utilizzata nello studio dei processi cognitivi e comportamentali, sia nei soggetti sani che nei pazienti affetti da malattie degenerative o psichiatriche. Infatti, la semplicità di tale tecnica, l’assenza di effetti collaterali e la persistenza degli effetti indotti la rendono un’ interessante prospettiva per il trattamento di diverse patologie neurologiche e neuropsichiatriche. Infatti il trattamento permette, senza procurare dolore o fastidio al paziente, una buona percentuale di miglioramento dei stintomi. La tDCS è una metodica già largamente in uso negli ospedali e nelle strutture ambulatoriali universitarie con scopi diagnostici e come strumento per le ricerche. I vantaggi della tDCS sono la semplicità, trasportabilità, economicità, tecnica non invasiva, indolore, possibilità di associazione con terapie standard, assenza di effetti indesiderati.