Inquinamento: salute a rischio?

inquinamento_automobiliDa un articolo pubblicato dall’Agenzia europea per l’ambiente, emerge come il trasporto su strada, l’industria, l’agricoltura e il settore residenziale contribuiscano all’inquinamento atmosferico in Europa. Nonostante la riduzione delle emissioni e delle concentrazioni degli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico in Europa continua a preoccupare.

L’ozono troposferico in particolare, sarebbero responsabili di problemi respiratori, malattie cardiovascolari e una minore aspettativa di vita. Nuovi dati scientifici indicano che la salute può essere compromessa da concentrazioni di sostanze inquinanti inferiori a quanto si pensava in passato.

L’inquinamento deve davvero preoccuparci?

La dottoressa Francesca Puggioni, specialista dell’Unità Operativa di Pneumologia in Humanitas, ci risponde.

«L’esposizione all’inquinamento atmosferico ha conseguenze dannose sulla salute e non solo sulle vie aeree, ma anche sul sistema cardiocircolatorio. Le polveri sottili possono penetrare nelle nostre vie respiratorie e provocare, mediante un meccanismo irritativo, l’infiammazione delle mucose che sono così più suscettibili alle infezioni. Chi soffre di malattie respiratorie croniche è naturalmente più a rischio. Le polveri sottili possono poi passare dall’albero respiratorio al sangue. Ne consegue che lo smog ha un effetto ossidativo sulle cellule che costituiscono la parete dei nostri vasi sanguigni e favorisce l’infiammazione dell’intero sistema cardiocircolatorio. In soggetti a rischio, l’esposizione all’inquinamento atmosferico può agevolare l’insorgenza di eventi ischemici, come l’infarto».

Chi vive in città quali misure può adottare?

«Chi vive in città potrebbe, compatibilmente con i propri orari e le proprie esigenze, potrebbe cercare di attuare piccole mosse. Qualche esempio: stare più lontano possibile dagli scarichi delle auto quando si è fermi al semaforo, evitare di uscire nelle ore di punta, proteggersi con una sciarpa e respirare con il naso. Attenzione anche quando si esce con i più piccoli: i bambini nei passeggini o a piedi sono proprio all’altezza dei tubi di scappamento delle auto. È consigliabile poi fare lavaggi nasali con acqua fisiologica dopo una giornata esposti all’inquinamento e soffiare di tanto in tanto il naso anche se non si ha il raffreddore. Se possibile poi, cercare di trascorrere del tempo libero in aree verdi: nei parchi, al mare o in montagna respirare aria più pulita aiuta l’organismo».